Materamare

Con questo bellissimo logo, che si può leggere sia come Matera-Mare ma anche come Matera-Amare, Amare Matera, la regione Basilicata intende dare nuova vita e promuovere con nuove esperienze la Regione e la zona che va dai dintorni di Matera alle coste del Mare Jonio.
Si tratta di proposte di ogni genere, che vanno dalla visita di cantine e masserie a quella di luoghi storici, da seguire senza fretta, con la voglia di scoprire questi territori unici.
Abbiamo visitato per voi qualcuno di questi e vogliamo raccontarveli, per farvi venire la voglia di scoprirli.
Siamo partiti dalla Cripta del Peccato Originale, una chiesa rupestre con affreschi risalenti all’VIII e IX secolo, quando cui i Frati Benedettini hanno occupato, con piccoli monasteri ormai scomparsi, la zona in Contrada Pietrapenta. Una sapiente illuminazione, con una suggestiva voce guida, invita a scoprire la parete con le tre nicchie, al centro della quale spicca quella con la Madonna, e la grande parete che raffigura, tra l’altro, Dio, Adamo, Eva e l’albero del peccato, da cui prende appunto nome la chiesa rupestre, riportata in vita da un sapiente, recente restauro.
Accanto, l’Azienda Vinicola F.lli Dragone con la Masseria, dove è possibile anche mangiare specialità locali o trascorrere la notte nel silenzio della campagna.

Partendo da lì, pochi chilometri ed eccoci giunti a Miglionico: il bel paesino, con le strade lastricate di pietra bianca, è dominato dal Castello del Malconsiglio, che nel XV secolo fu al centro della “Congiura dei Baroni”, ordita dai Baroni locali con il sostegno della Chiesa contro la politica accentratrice di re Ferdinando I d’Aragona, che voleva tra le altre cose limitare il potere di questi feudatari. La rivolta si risolse con la vittoria del Re, e una stanza del castello, con un’applicazione multimediale, ricorda l’episodio.

Oltre al Castello, interessante la Chiesa Madre “Santa Maria Maggiore”, che racchiude un bellissimo Polittico di Cima da Conegliano (che mette in rilievo i rapporti allora esistenti tra il Veneto e la Basilicata) e il Crocifisso che ispirò Mel Gibson.
Una camminata per Miglionico porta anche a scoprire il vasto paesaggio dominato dai primi calanchi, di cui si parlerà meglio più avanti.
Da Miglionico si arriva a Pisticci, con il suo Borgo Storico caratterizzato dalle figure in maiolica nel costume locale, con le gonne che indicano lo “stato sociale” delle abitanti: rosso per le non maritate, verde o blu per le “maritate”. Le tipiche “casedde bianche” con i tetti a punta che permettono di raccogliere l’acqua piovana si susseguono fino al Rione Dirupo, costruito dopo una grande frana che si era portato via una parte della cittadina.

Dopo una giornata così intensa, ecco una piacevolissima serata alla Masseria Crocco, in Contrada Ventomare: accarezzati dal venticello che, come dice il nome, porta verso sera il fresco dal mare, si può cenare tra i filari dei vigneti, anche con i cesti da picnic ricchi di prodotti provenienti dalla Masseria. Al tramonto, andate verso la terrazza in fondo al vigneto, per uno spettacolo davvero indimenticabile.
Poche ma molto ampie e molto curate le stanze in cui è possibile trascorre la notte, ognuna in una “casedda bianca”, intorno alla piscina gorgogliante.

E al mattino, dopo una notte silenziosa e tranquilla, si parte freschi e rilassati in direzione di Montalbano Jonico, dove visitare il Mojo, un piccolo ma ben organizzato museo dotato delle più innovative esperienze multimediali, per meglio capire una delle esperienze più affascinanti offerte dalla zona: i Calanchi.
Dotati di scarpe con la suola più scolpita possibile, per non scivolare, cappellino e borraccia con l’acqua, si parte infatti da Montalbano e si scende lungo un percorso piuttosto ripido (purtroppo sconsigliato a chi ha problemi di deambulazione) attraverso questi residui di tempi antichissimi: i Calanchi sono il risultato dell’erosione nei secoli di terreni argillosi e non coperti da vegetazione, e si presentano come solchi profondi, paralleli, tra creste più o meno ripide (più scoscesa è la cresta più recenti sono i calanchi. I più antichi hanno una forma più rotondeggiante).
Per un’esperienza migliore si consiglia di farsi accompagnare da un’apposita guida, in grado di spiegare meglio la bellezza e la particolarità dei luoghi, e di affrontare la discesa di primo mattino o nel tardo pomeriggio, quando il sole è meno intenso.

Al termine dell’esperienza davvero particolare, una visita alla Azienda Fontanarosa Vini, a Scanzano Jonico, per gustare non solo i loro vini “classici” ma anche lo spumante prodotto con buoni risultati negli ultimi quattro anni con il metodo classico, sia in versione bianca sia in versione rosé.
A Scanzano non si può evitare una puntata al Mare, per rinfrancarsi e prepararsi all’ultima avventura della giornata, la visita ai notissimi Sassi di Matera.
Anche se ormai abitati da pochissime persone, i Sassi sono stati un interessante esperimento sociale: le abitazioni, infatti, costruite scavando la montagna, si sovrappongono le une alle altre, con spazi “comuni” dove la popolazione poteva riunirsi per una vita sociale particolarmente intensa e per collaborare in ogni modo con rapporti personali particolarmente stretti.
I bellissimi panorami sul fiume sottostante, che ha creato la spaccatura su cui si è sviluppata Matera, restano negli occhi e nel cuore anche alla fine della visita, con suggestioni indimenticabili.

Per maggiori informazioni sui luoghi, sui percorsi consigliati, sulle esperienze e per le prenotazioni potete consultare il sito www.materamare.it